090 46535
segreteria@mcl.messina.it
Via Romagnosi, 2 - Messina (ME)

MCL Messina, CISL, UCID e Ufficio Diocesano a Spadafora per la Festa dei Lavoratori. Fortunato Romano: “il lavoratore è un attivatore di benessere per la propria comunità” 3 Maggio 2024

La Festa dei Lavoratori ha visto MCL Messina, CISL Messina, UCID Messina e Ufficio Diocesano per i problemi sociali e il lavoro riuniti presso la Parrocchia dei SS. Martino e Giuseppe in quel di Spadafora. La Santa Messa è stata officiata da Don Sergio Siracusano, concelebrata da padre Alessandro Lo Nardo e dal diacono Salvatore Nolasco, assistente ecclesiastico provinciale Mcl Messina. Durante la funzione religiosa, Padre Siracusano ha sottolineato come le organizzazioni e la Chiesa possano lavorare insieme per recuperare e valorizzare la soggettività del lavoro, perché questo non sia considerato solo un atto produttivo, ma un’espressione della persona e del contributo che essa dà alla propria comunità. Al termine della liturgia si è dedicato spazio ad un momento di riflessione che ha visto coinvolti gli esponenti delle organizzazioni partecipanti.

Lavoro e sicurezza sono i temi su cui si è focalizzato Antonino Alibrandi, segretario generale CISL, che ha aperto le danze. Nel corso del suo intervento ha dichiarato quanto segue: “Sono temi delicati, ormai in Italia i numeri dei morti sul lavoro sono “da conflitto” considerato che la media è di oltre mille l’anno. Sono numeri che devono far riflettere tutti. Sono stati avviati dei confronti e dei tavoli governativi che hanno portato a risultati concreti come il potenziamento degli ispettori negli enti interessati ma occorre ancora lavorare sulla patente a punti e per maggiori risorse economiche che servano alla formazione sulla sicurezza sul lavoro. Su questo puntiamo, come Cisl, per arrivare all’obiettivo di zero morti sul lavoro. Sono già stati ottenuti risultati importanti ma occorre continuare su questa linea perché non si può assistere a levate di scudi solo quando perde la vita un lavoratore, occorre prevenzione e formazione per evitarle”. Sul fronte dello sviluppo e del lavoro, Alibrandi ha sottolineato invece la necessità di lavorare in sinergia sul territorio. “Lo ripetiamo da anni, serve un Patto tra tutti gli attori sociali ed istituzionali, servono programmazione, sinergia ed una rete come quella di oggi con MCL e la Diocesi, con la pastorale del lavoro. Fare rete significa creare un sistema che renda attrattivo il territorio, partendo dagli investimenti pubblici ma garantendo anche il sostegno agli investimenti privati, recuperando il territorio”.

Rosanna Mortelliti, vicepresidente dell’UCID Messina, ha ribadito che “lo sviluppo del territorio e la sua valorizzazione non possono prescindere da un’azione imprenditoriale intrisa dai valori cristiani che metta sempre al centro la persona e che guardi a uno sviluppo sostenibile a tutela dell’ambiente”.

Il sipario si è chiuso con l’intervento del Presidente MCL Messina, Fortunato Romano che, dopo aver evidenziato il ruolo giocato dal Movimento, dai lavoratori ed anche dai giovani del servizio civile, si è focalizzato sul cambio di prospettiva rispetto alla figura del lavoratore, con un’occhio di riguardo nei confronti della comunità in ottica presente e futura. In conclusione, Romano ha dichiarato quanto segue: “L’impegno per il lavoro e per i lavoratori è l’essenza dell’azione sociale della nostra organizzazione, che mettiamo in campo ogni giorno nella collaborazione con la Chiesa, con le istituzioni territoriali e con le altre tante organizzazioni attive nelle politiche del lavoro e che trova nella giornata del 1 maggio il suo manifesto. Un manifesto che si arricchisce oggi delle organizzazioni che con noi hanno scelto di confrontarsi per affermare, in continuità con il messaggio dei Vescovi italiani, la dimensione comunitaria del lavoro. Ecco che oggi dobbiamo guardare al lavoratore come ad un attivatore di benessere non solo per sé o per la propria famiglia, ma anche per la propria comunità. Allo stesso modo la preoccupazione per la povertà da lavoro si amplifica perché gli effetti negativi vanno ben oltre la singola persona. Davanti a un mercato del lavoro che esprime una timida ma positiva crescita, la sfida è quella dell’impatto sociale del lavoro, ma soprattutto del lavoro dignitoso. Guardiamo con attenzione all’innovazione che sta interessando il Paese, alle nuove politiche di sviluppo, agli investimenti del PNRR che però non lasceranno vero benessere ai territori se non saranno accompagnati da politiche che incentivino il lavoro sicuro, sostenibile e rispettoso della persona”.